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Storie e Foto dei Dolci – #2 Pastiera Napoletana

Aprile 18th, 2019 Posted by Storia e Foto dei Dolci No Comment yet
Mancano pochi giorni a Pasqua e siamo sicuri che ciò che non mancherà in questa occasione, su una tradizionale tavola napoletana, è la protagonista assoluta di questo periodo: la Pastiera Napoletana.

La leggenda della Pastiera è legata alla storia della sirena Partenope che incantata dalla bellezza del golfo, disteso tra Posillipo ed il Vesuvio, ne fece di quel luogo la sua dimora. E proprio durante la primavera la sirena emergeva dalle acque per allietare le genti con canti d’amore e gioia.

Una volta la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti. Per ringraziarla di una così grande delizia, decisero di offrirle quanto di più prezioso era in loro possesso: la farina, forza e ricchezza della campagna; la ricotta, omaggio dei pastori e dei loro greggi; le uova, simbolo della vita che sempre si rinnova; il grano tenero, bollito nel latte, a prova dei due regni della natura; l’acqua di fiori d’arancio, perché anche i profumi della terra volevano rendere omaggio; le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani del mondo; infine lo zucchero, per esprimere l’ineffabile dolcezza diffusa dal canto di Partenope.

La sirena porse i doni agli dei, i quali crearono la Pastiera che tutti noi conosciamo, dal gusto dolce quanto il canto di Partenope stessa.

È tra i miti greci e i riti pagani che si è cercata la motivazione all’utilizzo degli ingredienti tradizionali della Pastiera. Ad esempio, la presenza dei chicchi di grano interi, può essere ricollegata ad antichi rituali pagani legati alla fertilità. La stessa etimologia della parola pastiera può essere interpretata diversamente: il termine napoletano pastenare, rimasto nel dialetto partenopeo nel senso di seminare, piantare, viene fatto derivare dal tardo latino pastinare che è inteso per coltivare, zappare. L’origine del dolce, quindi, può essere ricondotta alla creazione dello stesso come cibo propiziatorio per la fertilità della terra e l’abbondanza del raccolto.

Il tempo non ne ha modificato la struttura ma sono state comunque sviluppate alcune varianti: come la Pastiera di riso tradizionale nel Beneventano e la Pastiera di tagliolini che è invece caratteristica dei paesi del Nolano.

E voi, non lo sentite già questo intenso profumo di fiori d’arancio?

Dolci Dal Mondo – #1 Stollen, Germania

Dicembre 21st, 2018 Posted by Dolci dal Mondo No Comment yet

Il Natale è, ormai, alle porte e per questo motivo abbiamo deciso di inaugurare la nuova rubrica del nostro Magazine, Dolci dal Mondo, parlando di un dolce tipico della tradizione natalizia tedesca: lo Stollen.

 

Conosciuto anche con i nomi di Christstollen oppure Weihnachtsstollen, viene realizzato nella città di Dresda, da qui il Dresdner Stollen (Stollen di Dresda) che gode della indicazione geografica protetta, durante il periodo festivo. Nonostante il suo solido legame con questa città, le prime citazioni relative a questo dolce risalgono al 1329, nella città di Naumburg e, solo centocinquanta anni dopo, troviamo la ricetta documentata a Dresda.

Lo Stollen, che può essere definito come un lontano cugino del nostro italianissimo Panettone, è composto da una pasta dolce lievitata, la cui lista ingredienti, come da ricetta originale, prevede farina, burro, uva passa o uvetta di Corinto rinvenute nel rum, canditi, mandorle (dolci e amare), lievito, latte e scorza di limone grattugiata.

Sul web sono presenti molteplici varianti che vedono l’utilizzo di marzapane, ricotta, vino rosso, mele, prugne o nocciole. Ingredienti utilizzati in ricette che si differenziano l’una dall’altra a seconda della zona della Germania d’appartenenza.

Lo Stollen, una volta cotto, non va consumato subito. Bisognerà infatti attendere 10-15 giorni, tempo utile alla sua maturazione, per degustare questa prelibatezza tedesca.

Conoscevate questo dolce? Avete mai avuto modo di assaggiarlo?
Noi, quasi quasi, gli troviamo un posto sulla tavola natalizia, accanto alla nostra Pastiera Napoletana.